Polo Culturale Pietro Aldi

Nella Chiesa di San Leonardo sono presenti tre importanti opere di Paride Pascucci, eseguite in tempi diversi, così da proporne l’intero percorso stilistico.
Sull’altare maggiore è il dipinto giovanile (del 1894, restaurata dall’autore stesso nel 1904), che raffigura Il miracolo di San Leonardo: Leonardo Morucci, abitante di Manciano, ingiustamente condannato a morte nel carcere di Orbetello, nel 1859 fu sciolto dalle catene per intercessione del suo Santo protettore e guidato a casa da luci soprannaturali. Nel dipinto, il prigioniero liberato è inginocchiato davanti all’apparizione della Madonna con il Bambino in braccio, alla cui destra compare anche San Leonardo di Noblac (o di Limoges), patrono di Manciano.
Sulla parete sinistra della chiesa è l’opera che rese Pascucci celebre nel panorama artistico italiano: presentata a Roma con il titolo Gli Apostoli nel 1909, fu in seguito rinominata Il Giovedì Santo con riferimento alla cerimonia della lavanda dei piedi che nella ritualità di quel giorno coinvolge dodici parrocchiani, prescelti a evocare il passo evangelico dell’Ultima Cena. Le ieratiche figure panneggiate in camici bianchi rimandano agli affreschi del Palazzo di Giustizia a Roma, a cui Pascucci lavorava in quegli anni come collaboratore di Cesare Maccari. Acquistata dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, è concessa in comodato alla chiesa di Manciano.
La grande tela del Venerdì Santo o Gesù morto prima della processione, nel 1929 vincitrice del prestigioso Premio Spranger ai Concorsi Ussi dell’Accademia delle Arti del Disegno, è ora proprietà della Banca TEMA. Come nella tela degli Apostoli, anche qui predominano i toni del bianco scelti per il lenzuolo che copre il catafalco e per le vesti dei confratelli in preghiera intorno alla scultura lignea del Cristo: i ceri accesi illuminano di bagliori giallo-aranciati il candore delle stoffe e punteggiano l’ambiente in penombra di stelle infuocate.